Coltivare la natura in città: benefici e biodiversità dei prati fioriti

Nov 2024 – Benedetta Pagni

Una grande fetta della popolazione italiana, come anche in altri paesi europei, vive in grandi città: in contesti urbani cementificati, pieni di strade, palazzi, condomini, negozi, parcheggi, traffico e molto altro, dove però gli spazi verdi sono ridotti. Sono poche le città in Italia che offrono, infatti, abbastanza giardini, parchi, aiuole e prati. Anzi, prati fioriti. Può sembrare un po’ dissonante, ma i prati fioriti in città offrirebbero moltissimi servizi a chi ci vive. Lo spiegano, in un articolo scientifico pubblicato su Frontiers – Floriculture and Landscapes, un team di ricercatrici capitanate da Daniela Romano, professoressa di Orticoltura e floricoltura all’Università di Catania.

Come scrivono le autrici, infatti, “i servizi ecosistemici generati dalla vegetazione si traducono in un aumento della biodiversità in termini di specie vegetali e animali, in un miglioramento della qualità del suolo e del biota, nella mitigazione degli inquinanti atmosferici e nel sequestro del carbonio, nonché in una riduzione della temperatura del suolo.” E proseguono: “Con le opportune condizioni pedologiche (cioè con una composizione del suolo adatta) e una gestione adeguata, la vegetazione erbacea urbana naturale offre comunità vegetali belle e ricche, che sono anche facili da mantenere”.

Anche i fiori offrono vantaggi e i servizi per lo spazio urbano

Più di metà della popolazione mondiale vive in città e in Italia la situazione non è tanto diversa: oltre metà degli italiani (oltre 31 milioni di abitanti) vive in 25 città. Pensare di implementare lo spazio urbano può essere un aspetto importante per la quotidianità degli abitanti e della biodiversità urbana.

Gli spazi verdi urbani possono includere diversi elementi fra cui i prati fioriti, ossia la semina e la crescita di miscugli di fiori (dicotiledoni e monocotiledoni fioriti) e/o graminacee. Le monocotiledoni e dicotiledoni appartengono alle angiosperme, ossia alle piante che producono fiori, per l’appunto.

Oltre a favorire l’estetica della città e il benessere psicologico dei cittadini, offrendo spazi naturali dove passeggiare o semplicemente rilassarsi, i prati fioriti offrono una vasta gamma di benefici ambientali. Questi spazi verdi rappresentano una risorsa preziosa per la biodiversità, creando habitat per insetti impollinatori come api e farfalle, fondamentali per mantenere gli ecosistemi cittadini equilibrati. Inoltre, contribuiscono a ridurre l’inquinamento dell’aria: le piante che li compongono riescono a catturare polveri sottili e altri inquinanti, migliorando la qualità dell’aria e, di conseguenza, la salute dei cittadini.

Oltre ai benefici ecologici, i prati fioriti possono contribuire a mitigare le alte temperature estive tipiche delle aree urbane, attenuando il fenomeno delle “isole di calore” e riducendo la temperatura del suolo. Questo effetto si combina con il potenziale di sequestrare anidride carbonica (CO₂), offrendo un contributo significativo nella lotta contro il cambiamento climatico. Nel complesso, quindi, i prati fioriti creano un contatto diretto con la natura, riducendo potenzialmente lo stress e promuovendo una vita più sana per chi abita le aree urbane.

Come crearli e mantenerli

Nonostante siano in tanti ad abitare in città, queste ultime non offrono tutte molti spazi verdi. Anzi, come riporta il report Ambiente urbano 2022 pubblicato dall’Istat, gli sviluppi in questa direzione non sono molti e la qualità dell’aria è in calo.

Uno degli aspetti positivi dei prati fioriti, come scrivono gli autori, è che “sono gestiti con bassi input colturali, ovvero sfalcio una volta all'anno, e senza irrigazione o fertilizzazione, quindi la fioritura ha una durata stagionale, determinata dalle condizioni climatiche del sito e dalla coesistenza delle specie.” Ma come si costruisce un prato fiorito?

Il primo passo è la scelta del sito, selezionando aree urbane idonee, come spazi verdi, bordi stradali o altre aree poco utilizzate. È importante individuare luoghi ben esposti al sole e lontani da traffico eccessivo, che potrebbero ostacolare la crescita. Successivamente, bisogna procedere alla preparazione del suolo, che include la rimozione di eventuali erbe già presenti, dissodando il terreno e migliorandone la struttura per favorire la penetrazione delle radici.

Dopo aver preparato il terreno, è essenziale scegliere con cura il mix di specie vegetali, privilegiando piante autoctone, sia annuali che perenni, in grado di adattarsi bene alle condizioni climatiche locali. Questo passaggio è cruciale per attirare insetti impollinatori e garantire fioriture prolungate nel tempo. La semina va eseguita nel periodo più adatto, come primavera o autunno, quando le condizioni climatiche favoriscono una germinazione ottimale. Infine, il prato richiede una gestione continua che prevede un’irrigazione moderata iniziale per supportare la crescita delle piante giovani e un controllo delle erbe infestanti, evitando l’uso di erbicidi chimici. Man mano che il prato si stabilizza, la manutenzione diventa minima, limitando il taglio e riducendo l’irrigazione per permettere alle piante di crescere naturalmente. Questo ciclo garantisce la creazione di un prato urbano resiliente, ecologico e capace di supportare la biodiversità locale.

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